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Giugno 1979 - anno 1 numero 3 (articoli scelti) torna al giornale
Cenni storici su un glorioso Istituto: il nautico “N. BIXIO”
È tradizione che le prime scuole nautiche nella nostra penisola risalgano addirittura al 300; alcuni testi ricordano un nobile, Giuseppe Volcano, che avrebbe istituito tali scuole nei casali di S. Giovanni e Paolo, ed a Cassano.
Egli avrebbe dotato le scuole di rendite, affinché esse potessero continuare la loro opera anche dopo la sua morte.
Se le scuole nautiche del Piano furono comunque di antica origine, preparando generazioni di valenti uomini di mare, solo nel 1782 vennero fondate Scuole nautiche pubbliche a Meta e Piano: esse, con l’altra sede staccata di... Alberi, sorta due anni dopo, furono comunque le prime scuole nautiche in Europa ed ebbero ordinamenti rinnovati.
Non era neppure facile accedere a tali scuole, essendo l’ammissione ad esse subordinata al possesso di requisiti fisici e tendenza alla vita di mare.
Decreti del 1813 e 1814, dovuti al re Gioacchino Murat, riordinarono le Scuole Nautiche, fissandone il corso di studi completo in 6 anni, con lo studio che partiva dai più semplici elementi per arrivare alla trigonometria ed alla navigazione.
Venne il secolo d’oro della marineria sorrentina, l’800, in cui i cantieri della penisola produssero veloci velieri ed abili armatori locali realizzarono notevoli profitti; le Scuole del Piano (che comprendeva anche Meta e l’attuale S. Agnello) furono perciò riordinate dai Borboni (1831) e, dal 1863, riunificate a Piano.
In quell’anno infatti si riunificarono i vari edifici, dando loro come unica sede l’antico convento di S. Teresa, in gran parte adibito a scuola.
La Scuola Nautica di Piano, riservata a lungo solo alla preparazione di capitani di lungo corso, fu completata da una sezione per macchinisti navali (1872/73) e passò solo nel 1877 alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione.
Fino a quella data, infatti, essa era stata finanziata dai comuni della penisola e dagli armatori locali.
Nell’ottobre 1883 l’istituto divenne Regia Scuola di Nautica e costruzioni Navali e fu intitolata al garibaldino Nino Bixio, abile navigatore oltre che combattente, grazie anche all’interessamento del noto preside Enrico De Martino, ricordato da una lapide nell’atrio dell’Istituto.
Integrata da un convitto per studenti, elevata poi a Regio Istituto Nautico della Marina Mercantile (1886), la scuola comprese dal 1887/88 anche una sezione per capitecnici, necessaria, vista la floridità dei cantieri locali.
Per effetto della riforma Gentile (1923) l’istituto subì un radicale rinnovamento: fu abolita la sezione per capitecnici e si organizzarono gli studi in Istituto tecnico inferiore ed Istituto tecnico superiore, ambedue di durata quadriennale.
Nuovo assetto fu dato al Nautico dal 1940/41: fu allora progressivamente abolito l’Istituto tecnico inferiore e fondata la Regia Scuola Media Sorrento, che aveva sede nei locali dello stesso Nautico: essa divenne scuola propedeutica, cioè introduttiva al proseguimento degli studi nautici.
Poco dopo la Scuola Media Sorrento (da notare che allora Sorrento comprendeva i comuni di Meta e Sorrento) fu resa autonoma ed ebbe una nuova sede.
Infine l’Istituto Nautico “Bixio” fu riordinato nell’attuale forma: durata degli studi quinquennale e divisione in due specializzazioni, quella di allievi ufficiali di coperta ed allievi ufficiali di macchina.
Fin verso il 1960 nell’atrio dell’Istituto era murata la struttura di un veliero, con murata ed alberi, che fu poi eliminata, ma che prima era utilizzata (altri tempi, del resto!) per esercitazioni e manovre di bordo.
Da alcuni anni l’Istituto ha anche occupato la villa De Stefano, ed ha inoltre, come sede staccata, quella di Maiori.
Esso rappresenta la più affollata scuola della penisola e certamente la più famosa.
Tommaso Di Prisco
ORATORIO DI S. NICOLA - IL GREST
Un servizio per i ragazzi, nell’estate.
Ha scritto un ragazzo di 13 anni: “Il Grest è un’esperienza bellissima, piena di emozioni”. A S. Nicola si dice “non c’è estate senza Grest.”
“Grest” significa Gruppo estivo, ed è la proposta di un metodo educativo che, sulla falsa riga dello scautismo, tende ad occupare i ragazzi nei mesi estivi, nel loro tempo libero; a suscitare e sviluppare il senso di amicizia, di socialità e di responsabilità, con varie attività teorico-pratiche.
È questo anche il motivo, che dà valore e giustifica, sul piano operativo, la struttura dell’Oratorio stesso. Si capisce, ciò richiede fantasia, assistenza e qualificazione, costanza, lavoro sereno, disinteressato.
Si cercano collaboratori tra i sacerdoti, i genitori, le persone competenti e i giovani generosi, a servizio dell’adolescenza, se si vuole ottenere qualche risultato soddisfacente.
I ragazzi, dunque, alla fine dell’anno scolastico, fanno l’iscrizione al Grest, si ordinano liberamente in gruppi e si impegnano a vivere:
L’Ora della luce: Incontro di preghiera a S. Michele.
L’Ora del sole: giochi, lavori a casa, al mare, ai monti.
L’Ora delle stelle: a sera, a S. Nicola, con canti e giochi.
I ragazzi ogni giorno sono invitati a compiere la Buona Azione.
Le attività che poi svolgono sono di vari indirizzi, secondo le attitudini del ragazzo stesso, così suddivise, con possibilità di meritare un tesserino chiamato “brevetto”, dopo avere superato delle prove sia teoriche che pratiche: Attività espressive, disegni, grafici. Attività corali e strumentali. Attività tecnico-pratiche: elettricisti, costruttori, traforatori, segnalatori. Attività culturali: compositori, ricerche, giornali murali, filatelisti. Igiene e Pronto Soccorso. Attività agonistiche: gite, Trofeo della Montagna, Disfidone, Giochi folk “gochisenza..” (nell’8ª edizione).
Tornei di pallavolo, pallacanestro, pallamano, calcio, atletica, Nuoto, Ping-pong, Dama, Scacchi.
Inoltre Incontri con le famiglie - Proiezioni di documentari.
Tutto si conclude con la Mostra Grest e la premiazione, a settembre!
Don Antonino Guarracino
La Croce di Vico Alvano
Dopo la rovinosa caduta per vetustà della Croce in ferro del Picco S. Angelo, avvenuta nella notte dell’8 aprile u.s., mi piace far conoscere ai lettori del “CAROTTESE” alcune notizie storiche sull’altra Croce che si eleva maestosa e sublime sul Monte Vico Alvano, che con i suoi 643 metri di altezza sul mare, domina incontrastata sull’intera penisola sorrentina.
La croce in parola, tutta in ferro massiccio e del peso di Kg. 4360, è alta sedici metri, è controventata da sedici catene con torchinetto, ed è munita di un potente parafulmine. Questo simbolo eterno della Cristianità fu innalzato sul Vico Alvano all’inizio di questo secolo in devoto omaggio al Cristo Redentore. Un monumento di fede eretto per volontà delle Parrocchie dei comuni di Piano e Meta, che ne sostennero quasi totalmente la spesa che fu, per materiali e mano d’opera, di lire 26.484 e 50 centesimi.
I comitati locali furono invitati a gareggiare in zelo e buon volere sia per raccogliere i fondi necessari, sia per l’organizzazione del fausto avvenimento che si concluse con la benedizione “in loco” da parte di S.E. Mons. Giuseppe Giustiniani Vescovo di Sorrento. Sono passati 79 anni e la croce è sempre là, alta e solenne, come “Torre che non crolla a soffiàr di vento” e continua a vegliare e proteggere da ogni calamità il buono ed operoso popolo della incantevole piccola sorrentina che tanto deve alla Natura per la bellezza del suo cielo, del suo mare e della sua terra.
Salvatore Mastellone
I 7 anni della "Piccola Compagnia di Teatro"
Il 19 Maggio 1972 veniva fondata ufficialmente in Piano di Sorrento, la "Piccola Compagnia di Teatro" da Ciro Ferrigno. In 7 anni, il gruppo ha offerto decine e decine di rappresentazioni, nella Penisola Sorrentina e fuori, riscuotendo numerosissimi consensi di pubblico e critica.
Dopo i primi anni pieni di fervore ed entusiasmo, ricchi di attività nella zona, il Gruppo ha assunto un carattere quasi semi-professionale. Ha recitato moltissime volte fuori: tre rappresentazioni a Napoli, di cui una nel Circolo Ufficiale della NATO; tre negli Scavi di Paestum, a seguito del Regista napoletano Salvatore Lopresti, dove erano presenti non meno di duemila persone, per la rappresentazione di tragedie greche. Ed ancora in provincia di Benevento ed Avellino. Dopo la presentazione del libro "I Fiordalisi" di Ciro Ferrigno al Grand Hotel Cocumella (vedi foto), il Gruppo si avvia a trascorrere un’estate eccezionale, con un programma ricco di rappresentazioni sia a Piano che in altre città.