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Sito dell'Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo del Comune di Piano di Sorrento

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Luglio 1979 - anno 1 numero 4 (articoli scelti) torna al giornale

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PIANO SPORTIVA ovvero grande festa dello sport carottese

 

Dal 22 luglio al 5 agosto 79 si terrà a Piano di Sorrento una serie di importanti manifestazioni sportive organizzate direttamente dal Comune. Gli sports programmati sono: Atletica leggera - Boxe - Calcio - Ciclismo - Judo - Karatè - Maratona - Pallavolo - Tennis - Tiro a volo. Gli atleti e gli sportivi che competeranno nelle varie discipline dovrebbero superare le 800 unità.

Il comitato Tecnico Responsabile, presieduto dall’ass. Russo Geppino, è così composto: delegato allo sport consigliere comunale Apuzzo Giuseppe; per l’atletica e la maratona sig. Elio Migliorati; per la boxe prof. Paolo Califano; per il calcio cap. Aldo D’Esposito; per il ciclismo avv. Carmine Castellano*; per il judo ed il karatè avv. Walter Albora; per la pallavolo il sigg. Giuseppe e Antonino Ruggero; per il tennis il sig. Pio Ciampa; per il tiro a volo il sig. Luigi Ruocco.

Poiché è la prima volta che in tutta la Penisola Sorrentina viene programmata e realizzata una manifestazione sportiva così importante non possiamo fare a meno di congratularci vivamente con la nostra Amministrazione Comunale che ancora una volta ha dimostrato di «far politica» con i fatti e non con le chiacchiere.

Per finire vogliamo ricordare agli amici sportivi interessati che durante la «Settimana del Mare» che si terrà dal 22 al 29 agosto p.v., a cura della nostra benemerita Pro Loco, tra le tante attività programmate, saranno anche organizzate gare di nuoto, voga, modellismo dinamico e, per i più piccini, un concorso per il più bel castello di sabbia.

 

*L'avv. Carmine Castellano dal 1993 al 2003 sarà direttore unico del Giro d'Italia (n.d.r.)

 

MARINA DI CASSANO
Risolto l’annoso problema dell’arenile e della difesa dell’abitato. I lavori saranno completati prima del prossimo inverno.

 

In questi ultimi anni, per motivi non completamente accertati, si è verificato un arretramento dell’arenile di Marina di Cassano, in particolare nella zona ad est, dove vengono installati nel periodo estivo gli stabilimenti balneari «Tina» e «Rosita».

Tale fenomeno, dovuto probabilmente a variazioni dell’andamento delle correnti marine, provocando una sensibile riduzione della superficie dell’arenile, è causa di non pochi disagi nel periodo estivo, allorché la spiaggia è frequentata dai moltissimi bagnanti.

Per eliminare tale grave inconveniente che si stava verificando progressivamente da circa 5 anni a questa parte, grazie al diretto interessamento del sindaco Antonino Gargiulo, è stata programmata una serie di interventi, di comune accordo fra amministrazione comunale, Genio Marittimo e Ministero dei LL.PP., finalizzati a ricostruire l’arenile in misura anche superiore alla superficie originale, non solo, ma più ancora a proteggere i fabbricati ed i beni degli abitanti di Marina di Cassano dall’azione delle violente mareggiate invernali.

Questi interventi sono rappresentati dalla costruzione di tre barriere (scogliere), parallele al fronte dell’arenile, di cui la prima è stata già realizzata l’anno scorso ed ha avuto come conseguenza l’avanzata dell’arenile in corrispondenza della stessa, là dove sono installati i bagni «Tina», tanto che questo è quasi raddoppiato rispetto all’anno scorso, confermando in tal modo la bontà della soluzione tecnica adottata.

La seconda scogliera, analoga alla prima, di circa 60 m di lunghezza, che fa parte di un secondo lotto di lavori già appaltato, verrà realizzata nei prossimi giorni e nascerà in corrispondenza di due fabbricati (il rosso e il bianco), a ridosso del molo di sottoflutto, sul quale nel periodo estivo viene sistemato lo stabilimento balneare «Nettuno».

Il completamento dell’opera avverrà con la realizzazione della terza scogliera, a cavallo delle prime due, il cui progetto è stato già approvato dal Ministero dei LL.PP. e dovrebbe essere appaltato entro questa estate, onde poterlo realizzare entro il prossimo autunno. In tal modo si darà tranquillità agli abitanti di Marina di Cassano prima che sopraggiunga l’inverno.

Sempre a Marina di Cassano sono in corso ulteriori lavori di rafforzamento e prolungamento del molo di sopraflutto, in attesa della definitiva approvazione del progetto di ampliamento del porto che dovrebbe con la sua realizzazione risolvere molti dei tanti problemi che ancora affliggono questa tipica zona abitata dal Nostro Comune.

T. Cappiello

Novello Sacerdote a Piano di Sorrento: Don Arturo Aiello

 

“Vi faccio un bel regalo” disse al sottoscritto don Peppino Aiello, presentando un ragazzo studente di seconda media, nel Seminario di Sorrento. Era Arturo Aiello, orfano di padre; la madre per ragioni di famiglia, coi fratelli si era stabilita, da Seiano a Piano di Sorrento!

Il ragazzo, perseverando, ha terminato il cammino iniziato tanti anni fa, quando il prossimo 7 luglio, alle ore 19, nella Basilica di S. Michele A., per l’imposizione delle mani e la preghiera, Monsignor Arcivescovo A. Zama, lo consacrerà sacerdote!

Arturo ha fatto parte del Gruppo dei Pueri Cantores, prima come cantore nella voce di tenore, poi come collaboratore nei Congressi di Olanda e Roma, …gli auguriamo, ora, come Direttore.

Ha diretto i Grest di S. Nicola.
Esperto in musica, ha portato un clima festoso e sereno nei movimenti giovanili, anche diocesani.

L’A.C.R. deve a lui l’inizio e la vitalità, profusa con competenza e cuore di apostolo.
Ha animato colonie e campi estivi.
Sta per passare un anno, dacché, con un gruppo, anima la Liturgia della Messa alle Ore 11, nella Basilica di S. Michele Arcangelo.

Infine ha collaborato, nei limiti di tempo, a varie attività pastorali della Parrocchia.

La spiritualità, la riservatezza, la preparazione, gli studi presso la Facoltà Teologica S. Luigi a Posillipo, presso i PP. Gesuiti, invitano ad essergli vicino nella preghiera e nell’accoglienza sotto la guida del Parroco.

Don Antonino Guarracino

 

* Arturo Aiello dal 1992 al 2006 sarà parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo, il 13 maggio 2006 viene nominato Vescovo di Teano-Calvi, il 6 maggio 2017 è nominato Vescovo di Avellino (n.d.r.)

Alcuni toponimi di Piano di Sorrento
(Carotto - Cassano - Gottola - Savino).

 

Carotto, Cassano, Gottola e Savino sono i toponimi più antichi e più importanti del nostro Comune. Carotto è scomparso ufficialmente, ma dura tenace nella tradizione orale; gli altri sono tuttora in vita e danno il nome a tre strade. Anzi, uno indica anche l’abitato che è presso il mare: la marina di Cassano. Come questi toponimi siano nati, ci viene attestato da una relazione, fatta all’arcivescovo di Sorrento, Mons. Antonio Del Pezzo (1642 - 1659) in occasione di una Santa Visita, dal sacerdote Angelo Tobia Cennamo, che a quel tempo era parroco di San Michele Arcangelo, e che morì vittima della peste, contratta assistendo i primi colpiti dalla feroce epidemia, la quale desolò anche il nostro paese in quel famigerato 1656. Dalla relazione di Don Angelo Tobia Cennamo sappiamo che Carotto (dal latino medievale Caroctum) deriva per corruzione da Covotto, nome che fu dato al centro abitato per le numerose cave di tufo, esistenti sul posto. Questa interpretazione è confermata dai toponimi simili, di alcune strade, ancora in vigore: Cavone, Cavoniello, Cavottola. Il toponimo di Cassano (dal latino medievale Quassanum) fu dovuto ai numerosi crepacci, apertisi in questo rione in seguito ad un terremoto. In quanto a Gottola, esso deriva dal latino Gruttuale (scaduto, poi, in Guttula e nell’italiano Gottola) per alcune cripte e sotterranei, scavati nel tufo ai tempi degli antichi Greci, probabilmente come depositi. Infine, Savino ebbe origine da un tempietto in onore alla dea Sabina, al tempo dei Romani. Dicevo che è scomparso dall’uso ufficiale proprio il toponimo più importante: quello di Carotto. Ciò accadde, con ogni probabilità, quando nacque il nuovo toponimo di Piano di Sorrento, al tempo del Regno d’Italia, o già prima, allorché il Piano (comprendente fino al 1819 anche Meta e fino al 1866 anche Sant’Agnello) divenne comune indipendente da Sorrento. Certo nei primi tempi vi dovette essere un certo disagio, per gli abitanti del posto, ad abituarsi alla nuova denominazione, tanto che più d’uno, per indicare il centro del paese, si esprimeva con un buffo accostamento, dicendo: “Piano di Carotto”.

Capita anche questo, perché le innovazioni, perfino nei semplici nomi, non sempre sono digerite presto e bene.

P. Fallimento

(pseudonimo di don Alfredo Ammendola n.d.r.)

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C’ERA UNA VOLTA…IL TRAM
Tutta la storia della gloriosa Società Anonima Tramvia Sorrentina

 

Il 10 giugno 1906 il primo tram sferragliava sulla Strada ferrata tra Castellammare e Sorrento, inaugurando così la Tramvia Sorrentina, il primo regolare collegamento tra la penisola e il resto della provincia, per via terra.

L’idea della tramvia era stata approvata da Sorrento fin dal 1878, ma i progetti erano stati via via modificati: nel 1878 si predisponeva una tramvia a cavalli; quattro anni dopo si pensava ad una tranvia a vapore.

Nel 1899 l’ingegner Ciappa proponeva ai comuni interessati una tranvia elettrica, istanza subito approvata, in uno con lo Statuto del Consorzio di Gestione, previsto dal richiedente.

I lavori, iniziati nel 1904, furono completati nel 1906, anno in cui la tramvia, come detto, entrò in attività, salutata entusiasticamente, fra l’altro, dal periodico locale “Sorrento”.

Le vetture attive lungo la linea furono 16, il percorso andava da un minimo di 20 minuti (direttissimo) fra Castellammare - Stazione dello Stato e Sorrento - Piazza Mercato, ad un massimo di un’ora (accellerato). Va detto che, purtroppo, man mano, la velocità del tram andò… calando, via via che le vetture ed i motori invecchiavano.

Le classi previste erano 1 e 2, fino al 1920, poi classe unica, vi erano i percorsi completi e le navette Meta-Sorrento e Castellammare Terme-Castellammare Ferrovia Stato.

I posti a sedere erano 36, ma si arrivava quasi a 100 viaggiatori, nelle ore di punta, magari stipati all’inverosimile, con quel equilibrismi da parte dei bigliettai per espletare il loro lavoro.

La tramvia, prima gestita dalla Società Anonima Tramvia Sorrentina, in persona di Armando Padovano, fu nel 1932 assorbita dalla S.F.S.M. e diede lavoro fino a 101 persone.

Essa subì un’interruzione del servizio tra il 1943 ed il 30 settembre dello stesso anno, avendo i tedeschi abbattuto il ponte di Seiano, surrogato per un certo periodo da una robusta passerella in legno, su cui furono posti i binari.

Il 5 gennaio 1948 l’ultima tram, alle ore 22.45, conclusa la sua corsa, andava in deposito (che era a Meta, all’attuale Corso Italia), salutato, certo malinconicamente, da spari di mortaretti.

Il giorno dopo, d’altra canto, il primo treno della Circumvesuviana percorreva il tratto Castellammare Terme - Sorrento, ospitando, tra gli altri, il primo ministro Alcide De Gasperi, salutato dalle popolazioni festanti e benedetto dal vescovo di Sorrento.

Finiva così un’epoca: la vecchia tramvia aveva chiuso definitivamente i battenti, anche se per alcuni anni restavano i binari, sui quali i tram bicolori (bianchi sopra e verdi nella parte inferiore), condotti da spericolati guidatori (che spesso, specie sulle salite, il tram… rallentava, mentre nelle discese acquistava a volte improvvise velocità) avevano trasportato, per anni, turisti, commercianti, operai, posta, bagagli.

Certo non tutto era idilliaco: se il paesaggio ad ogni curva svelava, come rilevava la sapiente pubblicità della Società concessionaria, nuovi scenari suggestivi, più di una persona aveva subito infortuni.

Non è ancora stato dimenticato, fra gli altri, un clamoroso incidente verificatosi lungo la discesa da Seiano verso Vico, quando un tram si capovolse, in curva, provocando la morte del guidatore e di un passante e ferendo altri viaggiatori.

Il fatto è che alcuni ritenevano che i tram avessero addirittura dei difetti di costruzione; inoltre la manutenzione non fu delle migliori, se è vero che la velocità delle percorrenze andò progressivamente diminuendo.

Comunque, la breve vita della tramvia sorrentina servì a realizzare il definitivo collegamento della penisola con Napoli, contribuendo allo sviluppo turistico e commerciale dei piccoli paesi che attraversava, aprendo la strada al turismo di massa, facendo da… balia alla ferrovia Circumvesuviana, che segnò la fine dei tempi eroici e fu preludio allo sviluppo moderno e tumultuoso della nostra zona.

Tommaso Di Prisco

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