Giovedì 3 luglio, alle ore 20.00, Piazza Cota si è trasformata in un grande abbraccio collettivo di solidarietà: un’onda pacifica e compatta di cittadini, istituzioni, comunità religiose e associazioni si è ritrovata nel cuore di Piano di Sorrento per la manifestazione “Piano Gaza”, un evento pubblico a sostegno del popolo palestinese di Gaza, martoriato da mesi di bombardamenti, lutti e distruzioni.
Non è stata una semplice manifestazione, ma un momento di straordinaria coesione civile e morale, che ha visto convergere anime diverse della società carottese in un unico, potente messaggio: basta guerra, sì alla pace, al rispetto dei diritti umani, alla cessazione immediata delle ostilità.
UNA PARTECIPAZIONE COMMOSSA E MASSICCIA
Difficile quantificare il numero dei presenti, ma Piazza Cota si è mostrata gremita come poche altre volte negli ultimi anni. Famiglie intere, giovani, anziani, turisti, rappresentanti di tutte le anime associative del paese: tutti uniti dal desiderio di far sentire la propria voce per un mondo più giusto e umano. Si respirava un’atmosfera intensa, fatta di commozione, coscienza civica e desiderio di pace concreta, tangibile.
A conferire ulteriore solennità all’iniziativa è stata la presenza congiunta dei tre parroci delle parrocchie carottesi – San Michele Arcangelo, SS. Trinità e Santa Maria di Galatea – presenti accanto ai priori delle cinque confraternite storiche del paese, simboli viventi della tradizione e della devozione popolare, in un gesto che ha voluto unire la spiritualità con la testimonianza civile.
UNITI PER LA PACE: ISTITUZIONI, SCUOLA E TERRITORIO
Accanto alla comunità religiosa, anche il mondo laico ha dato prova di grande compattezza: erano presenti il sindaco Salvatore Cappiello, i membri della giunta, ma anche i consiglieri di opposizione, che per l’occasione hanno voluto intervenire coralmente, con un messaggio congiunto di solidarietà che ha superato ogni steccato politico. Il momento è stato ulteriormente impreziosito dalla presenza del sindaco dei ragazzi, giovane rappresentante del consiglio comunale scolastico, che ha simbolicamente passato il testimone di un messaggio di pace alle future generazioni.
Nel suo intervento, il sindaco ha sottolineato la necessità di restituire umanità alla politica e alla diplomazia internazionale, mentre i rappresentanti di opposizione hanno richiamato al dovere etico di ogni comunità locale nel farsi carico delle sofferenze globali. Un momento che ha mostrato la migliore faccia della politica: quella che sa essere unita nei momenti cruciali, quando i valori fondamentali dell’umanità sono in gioco.
ASSOCIAZIONI E CULTURA IN PRIMA FILA
Tra i protagonisti silenziosi ma fondamentali della manifestazione, un ruolo decisivo lo hanno avuto le associazioni culturali e di volontariato del territorio, che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa. Dal mondo della scuola a quello del teatro, dalle realtà impegnate nell’educazione civica alle associazioni ambientaliste, il tessuto associativo di Piano ha dimostrato una volta ancora di essere vivo, consapevole e capace di mettersi in moto per una causa universale come la pace.
UNA VOCE PER CHIEDERE DIRITTI E GIUSTIZIA
Particolarmente significativo è stato l’intervento di una delegazione palestinese, presente alla manifestazione per portare la testimonianza diretta della tragedia in corso nella Striscia di Gaza. Le loro parole, cariche di dolore ma anche di speranza, hanno emozionato i presenti e rafforzato il senso di responsabilità collettiva.
Nel corso della manifestazione sono stati letti i cinque punti che costituiscono l’anima dell’appello lanciato dal popolo di Piano di Sorrento: l’immediata cessazione delle ostilità, la protezione dei civili, il rispetto dei diritti umani, il no al riarmo e un impegno collettivo per la pace. Parole semplici, ma dal peso enorme, che hanno risuonato con forza nella piazza illuminata dalle luci del tramonto.
L’evento si è chiuso con lo sventolio della bandiera palestinese accanto a quella italiana, simbolo visibile di un impegno collettivo per la pace e la giustizia. A suggello della serata, la bandiera palestinese è stata esposta sulla facciata della casa comunale, a testimonianza concreta dell’impegno civile e istituzionale assunto dall’intera comunità carottese.
Quella di Piano di Sorrento non è stata solo una manifestazione: è stata una dichiarazione di principio, un patto morale tra cittadini, istituzioni e spiritualità. Un gesto coraggioso e necessario in tempi bui, perché, come ricordato in uno degli interventi dal palco, “non possiamo cambiare il mondo da soli, ma possiamo decidere da che parte stare”.
E ieri sera, tutto il paese ha scelto la parte della pace.
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