Sotto il cielo terso del 20 giugno, accarezzati dalla brezza del mare e incorniciati dall’incanto della terrazza di Villa Fondi, ha preso il via il Premio Amarena 2025, giunto alla sua quarta edizione. Un debutto all’insegna della riflessione e dell’eleganza, che ha saputo coniugare il fascino della grande serialità televisiva italiana con la poesia della narrazione orale e musicale.
Il primo appuntamento, significativamente intitolato “Appunti d’Artista”, ha offerto al numeroso e partecipe pubblico un’occasione rara: quella di entrare in dialogo diretto con tre volti noti e amatissimi dello scenario artistico nazionale. Erasmo Genzini, Antonio D’Aquino e Antonio Guerra non si sono limitati a raccontare la propria carriera, ma hanno compiuto un vero e proprio gesto di apertura: hanno condiviso i passaggi più intimi della propria evoluzione creativa, svelando retroscena, esitazioni, epifanie, in una narrazione a più voci che ha saputo essere al contempo sincera e profondamente evocativa.
L’atmosfera raccolta e suggestiva del luogo ha amplificato la potenza dei racconti, mentre la musica — discreta eppure vibrante — dello chansonnier Fulvio Palmieri ha avvolto la serata con note malinconiche e lievi, facendosi eco delle emozioni narrate. Palmieri, con il suo stile raffinato e la voce carica di vissuto, ha cesellato momenti di sospensione poetica tra un intervento e l’altro, facendo della musica un ponte ideale tra le esperienze individuali degli ospiti e la sensibilità collettiva degli spettatori.
Ciò che ha colpito, al di là del pur notevole profilo degli artisti intervenuti, è stato il tono confidenziale e autentico dell’incontro: più che un evento celebrativo, una conversazione a cuore aperto tra chi ha scelto l’arte come vocazione e chi, attraverso l’ascolto, ha condiviso l’incanto e la fatica di questo cammino.
Inaugurando con tale profondità e grazia la rassegna, il Premio Amarena si conferma non soltanto come un contenitore di eventi, ma come un progetto culturale che valorizza il territorio e ne rilancia la dimensione intellettuale, costruendo ponti tra tradizione e innovazione, tra radici e visioni.
Una serata, quella di ieri, che resterà impressa come un prologo luminoso di una stagione che si annuncia ricca di contenuti e di emozioni. Villa Fondi, ancora una volta, si rivela non solo luogo fisico, ma scenografia ideale per far fiorire parole, suoni e sguardi in dialogo con la bellezza.




