Piazza Cota gremita per una serata di musica, emozioni e ricordi
Ci sono serate che restano scolpite nella memoria di una comunità, istanti che sanno diventare racconto collettivo. Quella di domenica 17 agosto 2025 a Piano di Sorrento è stata proprio una di quelle occasioni: Piazza Cota trasformata in una grande arena, centinaia e centinaia di persone radunate sotto le stelle per accogliere Il Giardino dei Semplici, protagonisti di un concerto che ha avuto il sapore della festa, della nostalgia e della condivisione.
L’attesa e l’applauso che scuote la piazza
Già molto prima delle 21 la piazza si era riempita. Famiglie, ragazzi, adulti che negli anni Settanta e Ottanta hanno cantato quelle canzoni indimenticabili, turisti incuriositi dal nome e dal fascino senza tempo del gruppo. C’era l’attesa elettrica dei grandi appuntamenti, quella che cresce piano piano tra chiacchiere, sguardi all’orologio e il cielo che lentamente si tinge di scuro.
Poi le luci, l’ingresso sul palco, e l’applauso scrosciante che ha dato avvio a una serata speciale.
Tradizione e modernità: “Tu ca nun chiagne”
Uno dei momenti più intensi è arrivato quando il gruppo ha intonato “Tu ca nun chiagne”, una delle più celebri romanze napoletane. Interpretata con rispetto ma anche con energia nuova, ha avuto il potere di unire tutti in un’unica emozione. Molti hanno cantato a voce alta, altri si sono lasciati prendere da una commozione discreta. È stato il simbolo perfetto di ciò che Il Giardino dei Semplici rappresenta: un ponte tra la tradizione e la modernità, tra il cuore della musica napoletana e la freschezza pop che li ha resi celebri.
“Concerto in La minore” e l’apice della serata
Il vero apice è arrivato con “Concerto in La minore”. Un brano che ha la capacità di diventare un piccolo viaggio, un racconto in musica. Piazza Cota, a quel punto, era un tutt’uno con il gruppo: applausi, mani alzate, telefonini che riprendevano ogni attimo, sorrisi di chi non voleva lasciar andare quell’atmosfera.
Ogni nota sembrava scritta nell’aria, e per qualche minuto tutto – il tempo, i pensieri, le preoccupazioni quotidiane – si è fermato. Restava solo la musica, potente e delicata insieme.
Un pubblico da grandi occasioni
La partecipazione è stata straordinaria. Non solo per il numero, davvero impressionante, ma per la qualità della presenza: persone attente, coinvolte, partecipi dall’inizio alla fine. Non c’erano spettatori distratti, ma solo gente che aveva deciso di vivere una serata piena, lasciandosi trascinare da melodie che appartengono alla storia della musica italiana.
La piazza era un mosaico di generazioni diverse: chi conosceva a memoria ogni parola, chi scopriva quei brani per la prima volta, chi magari li aveva sentiti raccontare dai genitori. Tutti, però, con lo stesso entusiasmo.
“Miele” e l’abbraccio della folla
L'ultimo brano in scaletta è stato “Miele”, una delle canzoni simbolo della band. Appena le prime note hanno risuonato, un coro si è levato spontaneo: centinaia di voci intrecciate a quella del cantante, un abbraccio che ha fatto vibrare la piazza. Chiudendo gli occhi sembrava quasi di tornare indietro nel tempo, agli anni dei juke-box, delle radio che trasmettevano queste melodie con la stessa frequenza con cui oggi passano le hit estive.
La musica, in fondo, è proprio questo: una macchina del tempo che non conosce rughe.
Il finale e i saluti
Dopo oltre due ore di concerto, tra brani celebri e momenti di pura emozione, è arrivato il tempo dei saluti. Ma non sono stati saluti tristi: erano pieni di gratitudine, di sorrisi, di promesse implicite di ritrovarsi ancora. Gli applausi finali, lunghi e intensi, hanno detto tutto.
Il Giardino dei Semplici ha lasciato il palco, ma la loro musica è rimasta a lungo nella piazza, nei cori che continuavano a risuonare, nelle persone che ancora intonavano strofe camminando verso casa.
Una serata che resta
Il concerto di Piano di Sorrento non è stato solo uno spettacolo musicale: è stato un rito collettivo, un momento di comunità. Una serata in cui le canzoni hanno fatto da filo conduttore a ricordi personali, storie d’amore, frammenti di vita.
Perché in fondo, quando si canta insieme, non si condividono soltanto delle parole, ma un pezzo di sé. E ieri sera, grazie a Il Giardino dei Semplici, tutta Piano di Sorrento ha avuto la possibilità di farlo.



















