La terrazza di Villa Fondi, sospesa tra mare e cielo, ha fatto da cornice sabato 23 agosto a una serata intensa e suggestiva dedicata ad Aniello Califano, poeta e musicista sorrentino che, con i suoi versi e le sue melodie, ha consegnato alla storia alcuni tra i più celebri canti della tradizione partenopea. L’evento, promosso dal Gruppo Culturale di Ciro Ferrigno nell’ambito della rassegna Estate Blu 2025, ha visto un pubblico numeroso e partecipe, accorso per rendere omaggio a una delle voci più autentiche della nostra identità culturale.
A introdurre la serata sono stati gli interventi di Ciro Ferrigno e Mariella Nica, che hanno tracciato un ritratto vivido di Califano, non soltanto come autore di testi immortali – da ’O surdato ’nnammurato a Mandulinata a mare – ma soprattutto come fine osservatore della bellezza di Sorrento e Napoli, capace di raccontare nei suoi versi la forza del mare, le vicende umane, i sentimenti universali. Nelle loro parole è emerso un Califano lontano dalla retorica, vicino invece alla quotidianità e ai moti del cuore.
Il momento più emozionante è stato affidato alla musica. Alfonso M. Delli Franci, Gabriele Iaconis e Michele Maresca hanno proposto un repertorio che ha alternato la delicatezza della chitarra classica alle sonorità della tradizione napoletana, intrecciando canto e poesia. La voce, calda e vibrante, ha ridato vita a testi che il pubblico ha accolto con commozione e riconoscenza, canticchiando sottovoce ritornelli che fanno parte del patrimonio collettivo. L’atmosfera intima è stata amplificata dall’incanto naturale della villa, con il Golfo di Napoli che, al calar della sera, sembrava diventare parte integrante dello spettacolo.
Le fotografie testimoniano il coinvolgimento del pubblico, attento e partecipe, che ha riempito la platea e la scalinata esterna: volti assorti, sorrisi, applausi scroscianti hanno accompagnato ogni intervento, a conferma di quanto la figura di Califano resti ancora oggi capace di unire generazioni diverse. Non è mancato lo spazio per la riflessione: in un dialogo a più voci, moderato con garbo e competenza, si è sottolineata l’attualità del suo messaggio, che esalta la semplicità, l’amore e il legame indissolubile con la terra d’origine.
La serata si è trasformata in un vero e proprio atto d’amore verso la memoria, non solo di un autore, ma di un’intera tradizione culturale che continua a vivere e a rinnovarsi. Così, tra le note di ’E spingole frangese e le suggestioni poetiche di Surriento gentile, il pubblico ha ritrovato se stesso, riconoscendosi in quel patrimonio fatto di suoni, parole e paesaggi che hanno reso grande la canzone napoletana nel mondo.
Con questo omaggio, Villa Fondi ha confermato ancora una volta il suo ruolo di luogo privilegiato per la diffusione della cultura e della memoria collettiva. Una serata che non è stata solo celebrazione, ma esperienza condivisa, capace di riportare la comunità alle proprie radici e, al tempo stesso, di proiettarle nel futuro.
Foto di Ciro Ferrigno




