La danza, quando sa farsi racconto, riesce a toccare corde profonde che nessuna parola può esprimere. È quanto è accaduto ieri sera, 3 settembre, a Villa Fondi, dove la scuola Danzarte ha presentato in prima assoluta lo spettacolo Il Bivio – La vita di Andrea, un lavoro corale di grande intensità che ha saputo fondere tecnica, emozione e riflessione.
La serata, organizzata nell’ambito del cartellone Estate Blu 2025 promosso dal Comune di Piano di Sorrento, ha visto un pubblico numeroso e partecipe gremire il suggestivo parco affacciato sul Golfo di Napoli. Già dalla locandina – con le due figure che si tengono per mano sospese tra due binari – era chiaro il tema della performance: la vita come continua scelta, come incrocio di strade che ci portano a definire chi siamo e chi vogliamo diventare.
Sul palco, le allieve e gli allievi di Danzarte hanno dato vita a una narrazione danzata che ha unito la classicità della danza accademica con l’energia del moderno, alternando momenti di grande rigore tecnico a quadri più introspettivi e contemporanei. Al centro, la figura di Andrea, interpretata da più danzatori in diverse fasi della vita, simbolo di un percorso esistenziale scandito da decisioni, rinunce, coraggio e fragilità.
La regia coreografica ha saputo giocare con i contrasti: corpi che si sfiorano e si respingono, passi leggeri e improvvisi irrigidimenti, gesti di armonia che subito si spezzano, quasi a ricordare che ogni scelta porta con sé un distacco e un nuovo inizio. Il tutto accompagnato da un tessuto musicale vario, capace di spaziare da melodie delicate a ritmi incalzanti, rafforzando il dialogo tra scena e pubblico.
Molto apprezzato il finale, quando i ballerini si sono ricongiunti in un grande abbraccio simbolico, suggellando il messaggio universale dello spettacolo: non importa quale strada si scelga, l’importante è percorrerla con autenticità.
Gli applausi calorosi e prolungati hanno premiato non solo la bravura tecnica, ma soprattutto la capacità degli interpreti di trasmettere emozioni vere. Il Bivio non è stato solo un saggio di danza, ma un piccolo viaggio collettivo nell’animo umano, reso possibile dalla dedizione della scuola Danzarte e dalla sensibilità dei giovani artisti.
Una serata che conferma, ancora una volta, come la danza sia un linguaggio potente, capace di trasformare il palcoscenico in specchio della vita.
.jpeg)